Oli essenziali: dall’uso cosmetico a quello terapeutico
Il potenziale terapeutico degli oli essenziali, per loro natura composti vegetali estremamente concentrati ma altrettanto complessi, è di enorme portata.
Le ricerche scientifiche hanno sviluppato quelle che un tempo erano credenze popolari, confermando l’impiego terapeutico degli oli aromatici di particolari piante; e così un’erba come la salvia bianca, che liberava gli ambienti dagli spiriti maligni, viene consigliata oggi per purificare gli ambienti da emozioni negative, favorire rilassamento, meditazione e pratiche spirituali.
Data la loro composizione sono facilmente miscibili con oli adatti all’applicazione cutanea. Inoltre grazie alla loro volatilità sono vaporizzabili sotto forma di inalazioni, permettendo di influire sul sistema nervoso centrale, influenzando così alterazioni fisiologiche, stato d’animo e sensazioni del soggetto.
Proprio in funzione della loro versatilità di azione sia a livello topico che sul sistema nervoso centrale, gli oli essenziali rappresentano un rimedio particolarmente valido nella cura della pelle, tenendo conto che molte problematiche cutanee rappresentano la manifestazione somatica di uno stato patologico più profondo(accumulo di tossine, squilibri ormonali, stress o problematiche nervose ed emotive).
Come e quali oli essenziali utilizzare sulla pelle in sicurezza
Dal punto di vista legislativo gli oli essenziali non sono prodotti cosmetici (e pertanto utilizzabili sulla pelle tal quali), bensì sono classificati dall’Unione Europea come “sostanze pericolose”. Sono infatti composti chimici con un rischio intrinseco, relativo ai componenti naturalmente presenti.
Tutti gli oli essenziali sono infatti classificabili da irritanti a corrosivi per pelle e mucose. Possono inoltre provocare effetti indesiderati sia in relazione alla loro lipofilia, che permette la penetrazione cutanea e consente quindi di avere effetti sistemici, sia in relazione al loro potenziale sensibilizzante e fotosensibilizzante. Per questo motivo tutti gli oli essenziali possono avere effetti nocivi se non si rispettano adeguate precauzioni per il loro utilizzo.
Grazie alla loro solubilità in olio ed alla loro capacità di conferire profumazione alle emulsioni, costituiscono comunque un ingrediente funzionale ideale all’interno dei prodotti cosmetici, e possono essere aggiunti a creme, oli da massaggio o detergenti per il bagno. Sono invece sicuramente da evitare applicazioni dirette di oli essenziali, non previamente diluiti in opportune matrici, su pelle ed annessi.
Quanto alla tipologia, partiamo dalla premessa che un olio essenziale destinato ad usi cosmetici (e quindi applicazioni cutanee, con opportuna diluizione) deve derivare da piante ammesse all’uso in tali tipologie di prodotti. Nell’allegato II del Regolamento Cosmetico sono riportate 92 specie vegetali e loro derivati esplicitamente vietate all’uso cosmetico.
Si deve tener conto inoltre del fatto che alcune sostanze naturalmente presenti negli oli essenziali (quali ad es. safrolo, metileugenolo, furocumarine) sono strettamente regolamentate per l’uso nei cosmetici in termini di limiti quantitativi nei prodotti finiti.
In linea generale, sono da evitare per applicazione cutanea gli oli che sono notoriamente fototossici, sensibilizzanti o irritanti. Il Bergamotto (citrus bergamia), ad esempio, contiene furocumarine fototossiche, in grado di causare sensibilizzazione e pigmentazione cutanea in seguito ad esposizione diretta ai raggi solari. Tutti gli oli di chiodi di garofano (syzygium aromaticum) contengono eugenolo e possono causare irritazioni cutanee e delle mucose.
Bisogna considerare inoltre che esistono diverse varianti di essenze apparentemente uguali poiché appartenenti alla stessa origine botanica, ma molto diverse in termini di composizione chimica e quindi di effetti secondari.
L’olio essenziale di arancio dolce (citrus sinensis), ad esempio, come il 90% degli oli agrumati, contiene terpeni come il limonene, che può causare dermatiti in alcuni soggetti. Inoltre è fototossico, per cui deve essere evitato in caso di esposizione diretta ai raggi solari. L'olio essenziale ottenuto dai fiori di Arancio amaro (citrus aurantium var. amara), invece, risulta atossico, non irritante, non causa sensibilizzazioni o fototossicitá.
La canfora (cinnamommum camphora) bruna e gialla, contenenti safrolo, sono tossiche e carcinogeniche. La Canfora bianca, priva di safrolo, è relativamente atossica, non causa irritazione o sensibilizzazione. Tuttavia se ne sconsiglia l'uso in gravidanza ed allattamento e nei bambini.
L'olio ottenuto dalle foglie di cannella (cinnamommum zeylanicum) è relativamente atossico, ma può essere irritante a causa del contenuto in aldeide cinnamica. Inoltre l'eugenolo, il suo componente maggiore, irrita membrane e mucose. L'olio ottenuto dalla corteccia è tossico, irritante e sensibilizzante per pelle, membrane e mucose, pertanto non dovrebbe mai essere utilizzato sulla cute.
L'olio di eucalipto (var. globulus), utilizzato ampiamente per l'azione antireumatica, antisettica ed espettorante, per uso esterno e correttamente diluito non irrita e non causa sensibilizzazione, ma assunto per via orale è tossico. L'eucalipto var. piperita è atossico sia per via topica (correttamente diluito) che per uso orale.
Per la scelta degli oli essenziali da utilizzare sulla pelle è fondamentale quindi affidarsi a professionisti che sappiano consigliare la tipologia di essenze adatte e sicure, e non procedere con diluzioni domestiche “fai da te” per non rischiare che il contenuto di alcuni componenti nel prodotto finito superi certi quantitativi.
Casa e corpo: come utilizzare gli oli essenziali
Tra i vettori maggiormente consigliati per la diluizione di oli essenziali troviamo gli oli vegetali, ad es. olio di mandorle o olio di germe di grano, destinando il prodotto finito all’applicazione mediante massaggio. Il contenuto di olio essenziale nell' olio veicolante dovrebbe collocarsi tra l'1 e il 3% a seconda del tipo di disturbo.
Il massaggio deve essere effettuato con leggeri movimenti circolari, senza tirare la pelle, specialmente nelle zone delicate del collo e intorno agli occhi.
Risulta utile anche l'automassaggio di particolari aree del corpo che causano disturbi. Un olio contenente Menta piperita ad esempio, può essere applicato sullo stomaco al fine di alleviare una dispepsia; il Cipresso può contribuire a rilassare il collo e le spalle in caso di rigidità.
Alcune gocce di olio essenziale possono essere inserite in una crema oppure aggiunte ad una maschera per il viso. Incenso, Lavanda e Mirra sono indicati per le carnagioni secche e mature, mentre il Geranio, il Bergamotto ed il Limone combattono l'acne e la pelle grassa.
Per alcune affezioni cutanee, come verruche, herpes labiale e piede d'atleta, è possibile usare una lozione alcolica in luogo di oli o creme. La Lavanda può essere usata sulle punture d'insetti, il Limone sulle verruche.
Le caratteristiche funzionali degli oli essenziali possono essere sfruttate anche per il trattamento di capelli e cuoio capelluto utilizzando come vettore uno shampoo. Oli come il Rosmarino sono indicati per rinvigorire i capelli e favorirne una sana ricrescita. La Lavanda può essere impiegata come repellente di pidocchi, mentre il Bergamotto, la Salvia ed il Tea tree risultano particolarmente utili per il trattamento della forfora.
Aggiungendo poche gocce al detergente per il bagno da diluire in vasca è possibile garantire un'esperienza sensoriale piacevole e contemporaneamente aiutare un ampio spettro di disturbi, tra cui irritazioni cutanee, dolori e traumi muscolari, reumatismi e artrite. Un'essenza come l'Arancio dolce può essere apprezzata anche solo per il profumo rilassante che suscita, la Lavanda può alleviare i disturbi legati allo stress, come ansia insonnia; il Rosmarino ed il Timo possono calmare i dolori agli arti.
Dato il tempo di permanenza all’interno della vasca da bagno bisogna però avere cura di evitare gli oli che possono produrre reazioni cutanee irritative o sensibilizzanti.
Se si cerca un modo per sfruttare le piacevoli profumazioni delle essenze lo si può fare aggiungendo poche gocce di olio essenziale negli appositi diffusori in commercio oppure nella vaschetta dell'acqua del calorifero. Si possono scegliere, ad esempio, essenze dalle caratteristiche repellenti come citronella o lemongrass per tenere lontani gli insetti e purificare l’aria da odori sgradevoli come il fumo di sigaretta. È opportuno accertarsi sempre che il vaporizzatore sia collocato in luogo sicuro, lontano dalla portata dei bambini o animali domestici.
L’applicazione per inalazione è un metodo particolamente diffuso nei casi di sinusite, raffreddore ed affezioni respiratorie. È possibile sfruttare l’azione balsamica di alcuni oli essenziali come menta piperita o timo versandone 1-2 gocce in un recipiente di acqua bollente e respirandone i vapori.