Oli Essenziali nei bambini

Oli Essenziali nei bambini

Oli essenziali in età pediatrica

Gli oli essenziali sono sostanze attive con una composizione chimica complessa, e come tali vanno conosciuti profondamente per poterne sfruttare i benefici con le dovute precauzioni d’uso.

Abbiamo già parlato delle modalità d’uso per il corpo e per la casa in sicurezza in questo articolo: https://karitia.com/blogs/articoli-blog/oli-essenziali-utilizzo-in-sicurezza.

Nel caso dell’applicazione di oli essenziali in ambito pediatrico le norme di cautela sono ancora più importanti, perché i bambini (come anziani, donne in gravidanza e allattamento, soggetti asmatici e altre condizioni croniche) sono soggetti che potrebbero non essere in grado gestire correttamente gli oli essenziali.

I bambini infatti presentano una pelle ancora troppo sottile, in grado di assorbire maggiormente un prodotto altamente lipofilo come un olio essenziale, oltre che una barriera cutanea non ancora del tutto competente per affrontare molecole irritanti o potenzialmente sensibilizzanti contenute nelle essenze. Inoltre il loro sistema immunitario attraversa una fase in cui potrebbe essere pericoloso esporlo a stimoli immunitari potenzialmente ambigui.

Utilizzo in sicurezza: come scegliere gli oli essenziali per uso cutaneo?

Quando si scelgono gli oli essenziali per uso pediatrico, oltre a valutarne la purezza e la qualità, la cosa migliore è mantenersi entro una gamma ristretta, escludendo quelli con una percentuale significativa di componenti potenzialmente pericolosi (chetoni, aldeidi, fenoli). I chetoni sono tra i costituenti tossici più comuni: spiccano la canfora, il tujone, presente in Artemisia, Salvia e Assenzio, ed il Pulegone che ritroviamo in alcuni tipi di menta.

Anche i fenoli, tra cui eugenolo (presente nei chiodi di garofano) e timolo (presente nel timo), tipicamente conosciuti per le proprietà battericide, possono essere irritanti cutanei. 

Bisogna considerare inoltre che esistono diverse varianti di essenze apparentemente uguali poiché appartenenti alla stessa origine botanica, ma molto diverse in termini di composizione chimica e quindi di effetti secondari.

Gravidanza e allattamento: gli oli essenziali da evitare

Gli oli essenziali sono composti altamente volatili e lipofili, rapidamente assorbibili attraverso la pelle e i vasi sanguigni della mucosa nasale. A causa della loro capacità di entrare facilmente nel circolo sanguigno possono attraversare la placenta e raggiungere il feto oppure, in allattamento, passare nel latte.

Il consiglio è quindi quello di non utilizzare alcun tipo di olio essenziale nel primo trimestre di gravidanza.

A partire dal quarto mese, in una gravidanza senza rischi e complicazioni, si possono utilizzare, con cautela e a piccole dosi, alcune essenze (come lavanda, camomilla, rosa e geranio) ritenute atossiche sulla base della loro composizione chimica.

Anche l’essenza di melissa (Melissa Officinalis) sulla base dei dati attualmente disponibili è sostanzialmente atossica. Occorre fare però attenzione alla qualità, in quanto si tratta di uno degli oli più frequentemente adulterati e le varie opzioni in commercio spesso contengono lemongrass, che in alcuni soggetti può causare irritazione cutanea o sensibilizzazione, o limone, fototossico.

Alcune essenze devono invece essere evitate a causa del loro contenuto potenzialmente teratogeno, altre potrebbero generare reazioni allergiche e sensibilizzazione cutanea spesso accentuate dai cambiamenti ormonali.

Vediamone alcuni:

Il basilico (ocimum basilicum) contiene il 70% di estragolo, moderatamente tossico e irritante cutaneo. Si sono inoltre palesate preoccupazioni per i possibili effetti carcinogeni i dell'estragolo, per cui dovrebbe essere evitato in gravidanza e nei bambini. Il basilico francese (o basilico dolce) contiene quantità molto più basse di estragolo e risulta relativamente atossico e non irritante; ciò nonostante può causare sensibilizzazione e se ne sconsiglia l'uso in gravidanza e nei bambini.

L'olio essenziale di finocchio dolce (foeniculum vulgare) è spesso utilizzato in prodotti farmaceutici ad azione carminativa, non irrita, è relativamente atossico e non causa sensibilizzazione. La varietà di finocchio amaro non dovrebbe essere usato in nessun caso sulla pelle. Entrambi devono essere evitati in gravidanza e in soggetti epilettici.

L'olio essenziale di ginepro (juniperus communis) per i suoi effetti stimolanti della muscolatura uterina non deve essere usato in gravidanza.

L’olio essenziale di mandorlo amaro (Prunus Amygdalus var.Amara)contiene aldeide benzoica (95%) tossica e acido prussico (3%) meglio noto come acido cianidrico o cianuro!

Da evitare anche la menta (Mentha Arvensis), sia campestre che piperita, a causa della presenza di mentolo, irritante cutaneo, e gli oli essenziali di rosmarino (Rosmarinus Officinalis) e salvia spagnola (Salvia Lavendulaefolia) contenenti canfora.

La composizione dell’olio essenziale di origano (Origanum Vulgare) varia in base alla provenienza, ma vede come costituenti principali timolo e/o carvacrolo, risultando quindi tossico per l’uso cutaneo e irritante per pelle e mucose; se ne sconsiglia l’uso in gravidanza.

L’olio di timo rosso (Thymus Vulgaris)e gli oli di tipo “timolo” e “carvacrolo” contengono quantità piuttosto elevate di fenoli tossici, possono irritare pelle e mucose e causare sensibilizzazione; è preferibile evitarne l’uso in gravidanza e nei bambini.

Quali sono gli oli essenziali più indicati per i bambini e come applicarli?

Tra i più sicuri da utilizzare troviamo la lavanda officinale, la camomilla tedesca e romana, la rosa ed il geranio.

La lavanda (lavandula angustifolia var. vera) è generalmente considerata l'essenza più versatile dal punto di vista terapeutico nel bambino: utile nel trattamento di dermatiti, eczemi, psoriasi infiammazioni, piaghe, scottature solari, ferite, punture di insetti, insetto repellente.

Ampiamente riconosciuto per le sue proprietà rilassanti del sistema nervoso, è molto utilizzato in aromaterapia in caso di tensioni nervose, ansia e stress, e può essere diluito in oli da massaggio per il trattamento di coliche, dispepsia e crampi addominali.

Anche l’olio essenziale di geranio Palmarosa per la sua azione battericida e cicatrizzante può trovare largo impiego in caso di acne, dermatiti, infezioni cutanee minori e piaghe, oltre ad essere un ottimo antiage per le mamme all’interno di una crema viso ed un ottimo anti-stress in aromaterapia! Non è tossico nè irritante, e non produce effetti di sensibilizzazione.

Uno dei metodi migliori per sfruttare i benefici degli oli essenziali sui bambini è rappresentato dal massaggio, pratica che ha dimostrato peraltro moltissimi benefici sullo sviluppo del bambino e sulla relazione con i suoi genitori, oltre a favorire il rilassamento nel neonato. Tra gli oli più adatti a veicolare le essenze nel massaggio troviamo olio di mandorla, olio di jojoba, olio di germe di grano.

Nei neonati sotto i 6 mesi è comunque preferibile ridurre l’applicazione per via cutanea e limitare l’uso degli oli essenziali per il massaggio al trattamento di specifiche condizioni, e sempre sotto consiglio del pediatra o di figure professionali specifiche. L’aromaterapia mediante vaporizzatori è un valido supporto per aiutare i bambini ad addormentarsi, sempre mantenendo dosaggi molto ridotti. Ad esempio, è possibile inserire nel diffusore 2 gocce di olio essenziale di lavanda e 2 di camomilla romana e lasciare acceso per circa un’ora finché i piccoli non si addormentano. Con i neonati è sufficiente una goccia di camomilla e 15-30 minuti di vaporizzazione.

5 regole fondamentali per l’uso degli oli essenziali nei bambini

1. Non utilizzare gli oli essenziali puri sulla pelle. L’utilizzo degli oli essenziali a diluizioni non appropriate sulla pelle è tra le maggiori cause di reazioni avverse: potrebbero irritare pelle, occhi e mucose, o scatenare reazioni allergiche. Per evitare di realizzare tra le mura domestiche diluizioni inappropiate ed ottenere prodotti finiti in cui l’essenza non sia correttamente dispersa all’interno del vettore, si raccomanda di affidarsi a prodotti cosmetici specifici per bambini sotto i tre anni di età, il cui contenuto di oli essenziali all’interno delle formulazioni è stabilito dai comitati di sicurezza e la cui sicurezza d’uso è assicurata da opportuna relazione sulla sicurezza all’interno del PIF (Product Information File) disponibile al controllo delle Autorità competenti.

2. Non aggiungere oli essenziali puri nell’acqua del bagnetto: la presenza dell’essenza non opportunamente diluita all’interno di un vettore (shampoo o bagnodoccia) potrebbe causare severe irritazioni degli occhi e della pelle. Fate sempre attenzione che le vostre mani non conservino tracce degli oli essenziali puri prima di toccare il bambino o di lavarlo. 

3. Evitare essenze contenenti % elevate di mentolo (come le diverse varietà di menta: Menta spica, Menta piperita, Menta verde, Menta arvensis) canfora e/o tujone (es. Cinnamomum camphora CT canfora/safrolo, Hyssopus officinalis, Salvia officinalis, Thuja occidentalis, Artemisia absinthium.

4. Nei bambini al di sotto dei 2 anni non è raccomandato l’utilizzo per via orale. Fino ai 2 anni è possibile sfruttare gli effetti a livello olfattivo in maniera del tutto sicura usando poche gocce disperse nell’ambiente

5. Nei bambini sotto i 12 anni evitare suffumigi utilizzando oli essenziali contenenti eucaliptolo (come ad esempio Eucalipto o Rosmarino) cineolo e mentolo (come Menta spica, Menta piperita, Menta verde, Menta arvensis, rosmarino) che potrebbero aumentare il livello di irritazione e provocare broncocostrizione. Gli oli essenziali penetrano facilmente attraverso i vasi sanguigni della mucosa nasale, l'inalazione umida è utilizzata in particolare per le vie respiratorie superiori, ma è una pratica sconsigliata nei bambini sotto i 12 anni, specialmente se asmatici o con problemi di couperose o irritazione del volto.

Bibliografia: “enciclopedia degli oli essenziali” di julia lawless, natura&salute, tecniche nuove, ed. 09/97