Dermatite nel bambino cos'è e come trattarla

Dermatite nel bambino cos'è e come trattarla

Dermatite nei bambini: cos’è e come trattarla

Quali sono le cause della dermatite?

Lo strato corneo della pelle di un adulto rappresenta una barriera fisica, contribuisce alle difese immunitarie e grazie al pH leggermente acido protegge dai microrganismi patogeni. La cute di un bambino, invece, è morfologicamente immatura e di conseguenza non del tutto competente a svolgere correttamente questa funzione di protezione dall’ambiente esterno: con uno spessore epidermico molto più sottile ed un film idrolipidico poco sviluppato, la funzione barriera della pelle risulta inefficace.

Con il termine di dermatite si indica un’infiammazione della pelle, derivante dalla carenza degli elementi che garantiscono alla cute questa efficace funzione barriera. Soprattutto nel primo anno di vita e fintanto che la barriera cutanea è ancora poco sviluppata, la perdita di acqua trans-epidermica (TEWL) non viene bloccata e di conseguenza la pelle tende a seccarsi ed infiammarsi più facilmente.
Freddo, vento, sostanze irritanti come la polvere, detergenti troppo aggressivi o tessuti sintetici possono irritare la pelle del bambino causando secchezza e prurito.

La dermatite viene definita “atopica” quando il bambino presenta una predisposizione genetica a sviluppare allergie, soprattutto di tipo respiratorio (polvere, pollini, ecc.). Contrariamente a quanto si pensa, solo raramente e in casi molto gravi questa malattia è legata ad allergie alimentari e per questo non sono quasi mai indicati test o diete particolari. Una caratteristica della dermatite atopica (DA) è l’andamento cronico-recidivante, con comparsa entro il primo anno di vita in 6 casi su 10, e la localizzazione in zone diverse a seconda dell’età. Nei neonati e nei bambini piccoli (dai 3-6 mesi fino a un anno) compare più frequentemente su volto (in particolare le guance), cuoio capelluto -da non confondere con la Dermatite seborroica (DS)- e regioni estensorie degli arti. Verso i 5-6 anni le lesioni sono più frequenti agli arti e al tronco, mentre, nei bambini più grandi, si localizzano tipicamente alle pieghe del gomito e delle ginocchia, e attorno a occhi e bocca.

Tra i criteri diagnostici principali della DA annoverati tra i pediatri vi sono la secchezza (xerosi cutanea cronica) e il prurito costante, generalmente più intenso di notte (tipica è l’immagine del neonato che si sfrega sul lenzuolino in culla per l’innata reazione a grattarsi). E proprio attenuare questi sintomi rappresenta la finalità del trattamento da attuare.

Come si tratta la dermatite?

In tutti i casi di dermatite il prurito è il principale sintomo da combattere, perché a causa delle piccole ferite che i bambini si procurano grattandosi, possono verificarsi delle sovrainfezioni cutanee batteriche. Dato che il prurito è causato dalla pelle secca e non dalla liberazione di istamina, gli antistaminici funzionano poco e vengono prescritti dal pediatra solo in casi particolari. Bisogna invece trattare la causa del prurito idratando quotidianamente la cute con prodotti cosmetici nutrienti ed emollienti, ricchi in lipidi dermo-ristrutturanti che favoriscono la ricorstruzione del film idrolipidico carente, riducendo così la perdita di acqua trans-epidermica e migliorando di conseguenza l’idratazione.

Per proteggere le pelli atopiche e con zone di estrema secchezza cutanea abbiamo studiato appositamente una crema protettiva e nutriente, in cui all’effetto occlusivo della paraffina si sostituiscono oli, burri e cere vegetali. Cera d’api, Olio di mandorle dolci e Olio d'Oliva si uniscono per dare vita ad un trattamento dermo-ricostituente dedicato al nutrimento della pelle molto secca, delicata e sensibile di bambini e neonati. 

Il nostro consiglio per la dermatite: BABY BEE

Fra i prodotti naturali un ottimo alleato per la cute molto secca è rappresentato dal burro di karitè (va sciolto prima nelle mani e spalmato)

Il nostro rimedio naturale per la dermatite: Baby Kare

Un altro aspetto di primaria importanza è rappresentato dalla detersione, che deve essere poco frequente e molto delicata. La permanenza in acqua, infatti, richiama liquidi, acutizzando la secchezza cutanea: il bagnetto pertanto deve essere breve (non superare i 5 minuti) e possibilmente dovremmo cercare di non sgrassare la cute con un sapone a risciacquo ma nutrire fin dalla detersione utilizzando un detergente oleoso, meglio se del tutto privo di tensioattivi.

Nei casi più gravi l’ideale sarebbe prediligere una detersione per affinità, che non prevede l'utilizzo dell'acqua in quanto la pulizia avviene grazie ad una sostanza grassa, come un olio detergente che, per “affinità”, ingloba nella sua matrice lo sporco, rimuovendolo in modo meccanico con un dischetto di cotone idrofilo.

A questo scopo abbiamo formulato un olio detergente specifico per i neonati/bambini in caso di dermatiti e zone con intensa secchezza cutanea. Privo di tensioattivi, pertanto in assenza totale di schiuma, emulsiona le impurità per affinità e non per contrasto come i normali detergenti, risultando un'ottima alternativa ai saponi. Nutre e deterge nel totale rispetto del film lipidico dell’epidermide. Lo abbiamo potenziato con Bisabololo estratto dalla camomilla e Vitamina E, per un azione calmante e lenitiva sulla pelle irritata. Risulta un utile alleato per ammorbidire le desquamazioni della crosta lattea del neonato e favorire il distacco delle squame in maniera fisiologica. Indicato per l’igiene di tutto il corpo, anche delle zone intime del bambino e nella dermatite da pannolino del neonato.

Il nostro detergente specifico per la dermatite del bambino: BABY HUGS

Infine, alcune accortezze che possiamo attuare per ridurre le riacutizzazioni e la gravità dei sintomi mirano a non irritare ulteriormente la cute, ad esempio non sfregandola con l’asciugamano dopo il bagno ma tamponandola con tessuti morbidi, oppure facendo indossare al bambino indumenti di fibra naturale e poco colorati, almeno per quanto riguarda la biancheria intima. Una raccomandazione importante è però quella di asciugare sempre bene la cute, evitando che le croste diventino umide, terreno fertile per lo sviluppo di sovrinfezioni batteriche.

In alcuni casi sulle lesioni acute, esclusivamente su indicazione del pediatra, potrebbe essere necessario applicare delle creme antinfiammatorie, di solito a base di cortisone, in piccola quantità e per un tempo limitato fino alla scomparsa del sintomo. Talvolta il pediatra può prescrivere le creme cortisoniche “miscelate” 50:50 all’interno di preparazioni galeniche, realizzate dal farmacista secondo Farmacopea, che prevedono creme a base grassa, in modo da attenuare la potenza del cortisone e sfruttare gli effetti idratanti e antinfiammatori di ingredienti come l’olio d’oliva o l’ossido di zinco.

Qualora si presentassero sovrainfezioni batteriche potrebbero essere necessarie, sempre su prescrizione del pediatra, creme antibiotiche, ma se trattiamo la pelle del nostro bambino con attenzione, questo problema si verificherà raramente.

La terapia migliore è e rimane comunque idratare: prima si inizia questo tipo di trattamento, meno necessità avremo di ricorrere alla terapia antinfiammatoria o antibiotica.