Creme solari: quali scegliere.

Creme solari: quali scegliere.

Consigli per la scelta della crema solare più adatta

La tintarella piace a tutti ed i benefici del sole sono molteplici, ma è importantissimo rispettare una corretta “igiene” di esposizione seguendo le raccomandazioni del Ministero della Salute e proteggersi attraverso la scelta della crema solare giusta.

Un buon prodotto solare deve innanzitutto avere un ampio spettro per assicurare una protezione nei confronti dei raggi UVB, responsabili di eritemi e scottature, e UVA, responsabili di fotoinvecchiamento (rughe, macchie cutanee) e tumori cutanei. Negli ultimi anni la maggior parte dei prodotti viene formulata per difendere anche dai raggi IR. È importante inoltre ricordare che una buona protezione solare UVA andrebbe utilizzata tutto l’anno! Gli UVA infatti rappresentano il 95% delle radiazioni UV che arrivano sulla superficie terrestre, sono presenti durante tutto l’anno, in qualsiasi momento della giornata, non sono schermati né dal vetro né dalle nuvole e possono raggiungerci anche attraverso le finestre. Perciò, è fondamentale applicare ogni mattina una crema con fattore protettivo e un filtro ad ampio spettro in modo da proteggere la nostra pelle anche quando siamo in macchina o in ufficio.

10, 30, 50: cosa significano i numeri sulla crema solare?

Sulle protezioni solari è specificato, con un numero, il fattore di protezione, indicato dalla sigla SPF (sun protection factor). L’SPF è definito come il “rapporto fra la dose minima eritemica sulla pelle protetta da un prodotto per la protezione solare e la dose minima eritemica sulla stessa pelle non protetta”.

Il valore di SPF indica la quantità di protezione contro i raggi UVB (cioè quelli che causano le scottature) offerta da un prodotto. In altri termini un SPF 30 riduce di 30 volte la probabilità di essere danneggiati dal sole (1/30 = 3,3% di possibilità) bloccando quasi il 97% dei raggi UVB ; similmente un SPF 50 riduce di 50 volte la probabilità di essere danneggiati dal sole (1/50 = 2% di possibilità) bloccando il 98% dei raggi UVB. Un SFP50 quindi blocca solamente l’1% in più di raggi UVB rispetto ad una protezione SPF30!

Non esiste la “protezione totale” che ci protegge completamente dagli effetti nocivi del sole: una protezione 50+ potrà al massimo schermarci dal 99% dei raggi UVB, recanti scottature ed eritemi, ma non tutelarci oltre al 97% dagli UVA, responsabili di danni più gravi a livello dermico. Quindi via libera a protezioni con SPF alto senza il timore di non abbronzarsi: una protezione solare ad alto SPF garantisce un’abbronzatura più graduale e duratura, scongiurando i rischi per la salute, immediati o tardivi.

Quanta protezione solare va applicata?

Per offrire la protezione dichiarata in etichetta è necessario applicare la giusta quantità di prodotto. Il valore SPF indicato in etichetta viene misurato sperimentalmente utilizzando un quantitativo di prodotto che equivale a 2 milligrammi per cm2 di pelle. Il numero di SPF che noi leggiamo e l’entità della protezione (bassa, media, alta, molto alta) si riferiscono a questa quantità. Per garantire la protezione indicata in etichetta, quindi, è necessario utilizzare per ogni applicazione circa 36 grammi di crema, che equivalgono più o meno ad esaurire un flacone da 200 ml in circa 6 applicazioni!
La nostra melanina è una sorta di filtro solare naturale auto-prodotto dalla pelle per proteggersi (seppur non molto efficace in quanto è associato ad un valore SPF di circa 2). Nei primi giorni di esposizione al sole i raggi UVA stimolano una “pigmentazione immediata” legata alla rapida maturazione della melanina già accumulata nella pelle poiché pre-immagazzinata negli anni precedenti. Questa melanina però ha un effetto protettivo inferiore rispetto alla melanina sintetizzata ex novo in risposta ai raggi UVB: dobbiamo attendere circa 72 ore affinchè il processo di melanogenesi, ovvero la sintesi di nuova melanina, indotto dai raggi UVB, sia completo. Per questo motivo nei primi 3 giorni di esposizione al sole si raccomanda l’uso di protezioni ad alto SPF, in quantità abbondante e con applicazioni correttamente ripetute.

Quante volte va applicata la crema solare?

L’idea è quella di essere abbondantemente e costantemente coperti, avendo spalmato con accuratezza la crema in tutte le parti del corpo esposte al sole, e di rinnovare frequentemente la protezione (ogni 2 ore circa) e sempre dopo ogni bagno, anche quando si sceglie un solare resistente all’acqua: un solare waterproof dopo il bagno può arrivare al 50% della sua efficacia! Si consiglia di applicare la protezione almeno 15-20 minuti prima dell’esposizione al sole, meglio se prima di uscire di casa, in modo da garantire una maggiore attenzione nella stesura.

Protezione solare: ad ogni pelle la sua (crema, latte, spray…)

Come scegliere la tipologia di solare più adatto alla propria pelle?
La crema solare, specie se contenente filtri fisici, può risultare molto densa, il consiglio quindi è quello di applicarla almeno 20 minuti prima dell’esposizione solare. Grazie al suo contenuto lipidico offre un’azione nutriente ideale sul viso per combattere l’invecchiamento precoce della pelle.

Il latte solare ha una consistenza più leggera dovuta alla maggior quantità di acqua al suo interno, che ne permette una stesura più rapida. L’utilizzo del latte solare è consigliato prediligendo l’applicazione sul corpo piuttosto che sul viso.

Le formulazioni in gel son in genere destinate alle pelli grasse ma rimangono tendenzialmente nell’ambito delle formulazioni medio-basse in quanto la scelta di filtri idrosolubili è piuttosto limitata. Lo stesso vale per le cosiddette acque solari, soluzioni acquose a basso contenuto di filtri organici, sconsigliate nei fototipi più chiari.

Sul piano formale una formulazione fluida ed una in crema, a parità di fattore di protezione solare, sono ugualmente efficaci. Ciò nonostante una differenza in termini di garanzia di protezione può essere data dall’applicazione: quando si usa una crema può essere più facile applicare i 2 milligrammi per cm2 prescritti e quindi ottenere effettivamente quel fattore di protezione. Una formulazione più fluida può rendere più complesso capire se stiamo applicando la giusta quantità di prodotto (bisognerebbe misurare il peso del flacone per capirlo). La crema consente valutazioni più rapide a occhio, una volta “prese le misure”, garantendo quindi l’efficacia del fattore di protezione applicato.

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